Può succedere che presi dagli impegni quotidiani, ti accorgi all’ultimo momento che i Saint Motel tornano di nuovo in Italia. Al che non ti abbatti assolutamente, raccoglie tutte le tue energie e sei pronta per ripartire per Milano. Sono partita con la mia immancabile compagna e amica di avventure Valery con la quale ci siamo organizzate e praticamente all’ultimo minuto, abbiamo avuto molta fortuna, a partire dall’aver trovato delle ottime soluzioni per il viaggio in treno, fino al lusso di dormire in un appartamento a solo 20 minuti (a piedi) dal luogo che volevamo raggiungere, il tutto ad un costo decisamente ragionevole. Voglio comunque sottolineare che Valery è davvero molto in gamba nel trovare soluzioni semplici e pratiche per viaggiare e non so onestamente se avrei potuto avere la stessa dimestichezza.
Tuttavia, mentre ci preparavamo mentalmente alla partenza per Milano, la domenica mi viene proposto di andare a Firenze al Festival dei Colori. Non voglio dilungarmi troppo su questo argomento, ma vi posso solo dire che passare da una sorta di rave-party legalizzato alla Fashion Night, è stato come fare un viaggio temporale da un’epoca all’altra. Due dimensioni veramente molto distanti.
Bene, arriva il martedì, giorno del concerto, io e Valery ci troviamo alla stazione cariche di aspettative, inconsapevoli di ciò che realmente avremmo trovato alla Fashion Night, piene di dubbi sull’abbigliamento, poichè in fondo noi siamo persone pratiche, e non stiamo molto attente alla moda, tuttavia felicissime di partire. Un viaggio tranquillo il nostro; arrivate a Milano, dopo qualche fermata di metro, ci dirigiamo all’appartamento con la proprietaria che ci accompagna con un passo speditissimo. Ci spiaggiamo letteralmente sul letto, accendiamo la radio e qualche sigaretta e attendiamo l’intervista in radio dei Saint Motel su rtl, e poi via ci cambiamo e si parte per raggiungere l’OVS, dove la band avrebbe suonato ed ecco che dopo un po’ di indagine li vediamo direttamente in vetrina! Eh sì, stavano facendo il sound-check in vetrina.
Ci mettiamo in fila, convinte, (eppur sospettose) che l’evento fosse qualcosa di riservato a coloro che si erano accreditati, e noi eravamo tra quelli, per poi accorgerci che questa cosa dell’accreditamento beh non è stata presa in considerazione! Una beffa direi. A partire dalla mail di conferma, dall’annuncio del sold-out dell’evento, il buffet e persino il target di età imposto. Naturalmente comprendo OVS che voglia attirare a sè clienti, ma comprendo anche che come strategia non possa funzionare e più che avvicinare i clienti, li fa scappare. Scrivo questa introduzione per farvi capire che tipo di clima si respirava in questo ambiente. Tuttavia ciò che più mi ha sconcertato è stato l’accanimento del pubblico verso qualcosa che � gratis: ovvero la distribuzione di boccettine di Martini. Mentre aspettavo di vedere la band sotto il palco improvvisato, Valery ha giustamente pensato che per ingannare il tempo avremmo potuto bere qualcosina anche noi, così si è diretta verso la fantomatica bevanda. Me la vedo rispuntare fuori dopo 20 minuti abbondanti sconvolta e allarmata per la serie che qui potrebbero uccidere pur di bere gratis o pur di avere ciò che è gratis? Comunque sia, finalmente scoccano le 21:30, ed eccoli fare la loro comparsa sul palco! Belli e bravi come sempre, i Saint Motel anche in questo contesto hanno fatto scintille! Eleganti, divertenti, energici ma comunque sempre semplici! Il live èstato assolutamente emozionante, ed è stato divertente vedere A/J mescolarsi al pubblico continuando a cantare e farci cantare.
Pensate che sia finita qui? Anche io lo pensavo! Dal momento che la volta scorsa, al Wired Next Fest è stato molto semplice avvicinarli, questa volta erano iper protetti, e pensavo seriamente che non sarei riuscita a parlare con loro. Ma una coincidenza mi ha portato a capire da dove sarebbero usciti una volta terminato il concerto, e dopo un po’ di attesa mi sono vista spuntare di fronte a me il cantante A/J, che come sempre ci ha accolto con il suo fare super amichevole, chiedendoci per altro di seguirlo poichè probabilmente lo staff gli stava davvero addosso. Mi ha fatto piacere scoprire che si ricordava di me dalla volta scorso, e anche in questa occasione ci siamo fatti un bello scatto insieme.
Sono riuscita a parlare un poi anche con Aaron e Dak, e persino a farmi prendere in giro da quest’ultimo perchè ahimè la penna per fargli scrivere l’autografo non funzionava e ho dovuto sostituirla con un’altra. Potete immaginare le risate! Purtroppo non siamo riuscite a parlare con Greg perchè era già pronto per partire dentro l’auto. Comunque sia si può certamente dire che sono stata davvero molto bene. Il giorno dopo mi sono svegliata spontaneamente alle 8:30 dopo poche ore di sonno, tanto per cambiare, probabilmente ancora carica della serata appena trascorsa, mi sono alzata da letto, mi sono cambiata, armata di ombrello e sono saltata fuori dall’appartemento. Con il mio fare maldestro, ho corso sotto la pioggia, diluviava come non mai, mi sono fondata nel bar più vicino carica di energie e felicità e mi sono presa del tempo perciò osservare la pioggia. La vita di Milano, frenetica e incasinata che nonostante il mal tempo non si concede tregua, mi sono seduta a riflettere e a godere delle ultime ore in questa città grigia e fredda.
Nonostanostante l’ambiete ostile ho capito che con il rispetto e la tencacia si può arrivare ovunque. Sono sempre più convinta che se vuoi raggiungere i tuoi obiettivi e realizzare i tuoi sogni devi farti spazio anche in ambienti non necessariamente affini al tua personalità, senza per questo danneggere la tua identità di artista, persona, gruppo. E quindi vi dico; prendete spunto da persone e artisti validi, perchè per realizzarsi bisogna davvero faticare e credere in quello che si fa, con pazienza, determinazione e costanza! Non arrendetevi, siate coraggiosi e intraprendenti, sempre.
Gloria